isbn | 9791281081383 |
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pagine | 480 |
Al limite. Pensieri sulla fine e sull’inizio Ettore Perrella
14,99 €
Perché è così intollerabile ammettere che la psicanalisi è senza cura? Perché una simile, invincibile resistenza? Eppure, quando questa resistenza cade, non troviamo più un analista-medico e un paziente, e nemmeno un analista e un analizzante, ma due analizzanti. Allora, la questione che si pone ad entrambi è: «come dare testimonianza di ciò su cui è impossibile testimoniare?». Che è poi la stessa questione, Frage, degli scampati dai campi. E forse si sarà sorpresi di vedervi una sola e medesima questione. Ma il più piccolo «progresso spirituale» può forse essere ottenuto senza continuare a cercare, quantomeno, di por(se)la?
Il Novecento, “secolo della scienza” che ha prodotto in fisica la nozione di campo, è anche il “secolo dei campi”, come pure il “secolo della psicanalisi”, con l’avvento di quel che Lacan ha circoscritto e definito “il campo freudiano”. Quali sono le relazioni tra questi campi strettamente, quanto forse insospettabilmente, interdipendenti? Come darne testimonianza?
Di colpo, all’autore, questo libro, riletto tre anni dopo la sua prima edizione (2021) in occasione della pubblicazione di questa seconda edizione riveduta e aumentata, è apparso al tempo stesso come un congedo dalla Laienanalyse e come una tabula rasa senza di cui non avrebbe potuto veder affiorare la nuova Frage che lo interroga.
Il libro include il Parere pro veritate sull’applicazione della legge 56 del 1989, di Francesco Galgano, e la traduzione inedita di Date lilia di Jean Carbonnier.
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